








Brindisi d'altri tempi (2018) olio su tela, 100x120 cm
Perché ricordare ciò che mi è lontano, il passato è silenzio,
Non odo rumore di mare o parole di donna.
Solo un brindisi d'altri tempi
Dafne "La fine" (2016) olio su tela, 100x120 cm
Spiegazione dell'opera: "Per sfuggire ad Apollo, Dafne chiede aiuto agli Dei ma nel contempo in cui questi la tramutano in pianta viene decretata la sua fine poiché condannata a morire con la natura stessa".
"Interpretazione originalissima, altamente lirica e drammatica al tempo stesso oltre che tecnicamente e formalmente eccellente". (Dott.ssa Caterina Randazzo – storico e critico d'arte)
"L'arte nell'arte: in quest'opera il maestro Antonio Casali, sceglie di parlare di mitologia, di una letteratura epica che trova origine in tempi più che lontani, ma che rivive grazie al suo racconto immaginifico. Una pittura ad olio ordinata nella composizione e nei contorni, ma allo stesso tempo ruvida e leggermente materica, è il mezzo attraverso cui Casali dipinge Dafne intrappolata nel suo corpo ormai ligneo, donandogli spessore e dando l'impressione prima di osservare una scultura e non un dipinto. Una luce particolare illumina il soggetto che si adagia elegantemente lasciandosi alle spalle un cielo cupo e plumbeo. Una tecnica impeccabile, il cui gesto pittorico, spontaneo ma allo stesso tempo ricercato e colto, trova la sua massima espressione in una vasta moltitudine di dettagli come i nodi del legno e le sue venature, come quelle zone di luce e d'ombra che ci lasciano percepire una figura femminile venir fuori dal tronco di legno in cui si è trasformata. Amore, passione e sofferenza sono i temi che guidano il motivo simbolico di quest'opera, rendendola una vera e propria esperienza sensibile". (Premio:GRANDE MAESTRO 2016 – EA Editori – critica dell'Editore e Direttore Artistico: Sandro Serradifalco)
Fantasmi del passato (2004) olio su tela, 70x90 cm
In un'astmosfera magica di sospensione incantata, nel mondo del sogno e del ricordo compaiono il passato (ciò che eravamo) e i relitti del presente (ciò che siamo) "Luigina Mazzocca" Pubblicato nel catalogo della mostra "Spirito–Corpo/Corpo–Spirito" 2007 Art & Media –Galleria d'Arte e Comunicazione
(Castelfranco Veneto)
Musa dormiente "Giuliana" (2013), olio su tela, 80x100 cm
Attraverso la metafora dell’amore e della passione la musa ci descrive il rapporto che si instaura tra la modella e l’artista; Una musa è tutto meno che una semplice modella, è la parte femminile con la quale l’artista concepisce la sua opera creativa. Nel quadro la musa ispiratrice è mia moglie.
L'incidente (2008) "omaggio a Guttuso", olio su tela, 80x100 cm
Diversamente uguali "metamorfosi" (2014), olio su tela, 60x90 cm
Pubblicato nel volume OVER ART -periodico d'Arte e cultura- numero 6 -Novembre/Dicembre 2014
Il dipinto esprime un mio pensiero sul disagio esistenziale della diversità umana; l'opera è tesa a dare una visione della vita vista come confronto di due opposte realtà ponendo l'uomo di colore con la donna bianca, il bruco con la farfalla. (questi ultimi) artefici di una metamorfosi intesa a rendere esplicita l'uguaglianza nella diversità.
Alzheimer "il vuoto oltre ai ricordi" (2014) olio su tela, 70x90 cm
Nel vuoto esistenziale della composizione figurativa viene espresso l’isolamento della persona malata.
Sodoma "nel cataclisma di Sodoma, la moglie di Lot" (2016) olio su tela, 100x90 cm
Storia di Adit (moglie di Lot). “E andava il giusto dietro il messo di Dio ma sonora parlava l’angoscia alla moglie: ”Non è troppo tardi puoi ancora scorgere le torri ...della tua Sodoma.. Si volse e serrati da una stretta mortale, non poterono i suoi occhi più guardare, di sale si fece il corpo diafano e strinsero alla terra gli agili piedi..”
Il filo nero (2/2020) olio e acrilico su tela, 120x200 cm
Il filo nero (2/2020) olio e acrilico su tela, 120x200 cm
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Psicostasia (Pesatura dell'anima "Libro dei morti") (2017) olio su tela, 100x120 cm
Giudizio cui deve sottostare il defunto alla presenza di Osiride. Egli pronuncia una formula affermando di non aver commesso una specifica colpa. Questa affermazione è verificata da una bilancia su uno dei cui piatti è posto il cuore del defunto che deve pesare quanto una piuma posta sull’altro piatto.
Danza tragica (2018) olio su tela, 100x120 cm
Cariatidi "donne di Karia" (Vitruvio) (2016) olio su tela, 100x120 cm
Le cariatidi imprigionate nelle colonne del tempio, con la distruzione di questo vengono liberate dal marmo che le teneva racchiuse e, venuta a mancare la loro funzione, giacciono ora ai piedi delle rovine condannate a morire anch’esse ritornando mortali
La donna preda "il possesso" (2011), olio su tela, 100x120 cm
La violenza sulle donne si annida nello squilibrio delle relazioni tra i sessi e nel desiderio di controllo, possesso e dominio da parte maschile. Nel dipinto ho usato la metafora dell’animale (uomo) in cui il possesso della compagna assume carattere violento fino all’omicidio.
La Modella "nudo di schiena" (Da un fotogramma del film "La Chiave" di Tinto Bras) (libera interpretazione da una scena del film "La chiave" di Tinto Bras) (2014), olio su tela, 60x100 cm
Mogli, compagne, figlie o amanti, le immagini di queste donne hanno indiscutibilmente contribuito al processo creativo. Quello del pittore e la modella è un tema lanciato dalla pittura romantica sulla scorta del mito di Raffaello e la Fornarina ed ha avuto poi una fortuna ininterrotta fino alla fine del Novecento con l’affermarsi del nuovo ruolo della donna come artista.
Tentazioni "perdita dell'anima" (2011), olio su tela, 100x120 cm
La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere,sperimentare, con le proprie forze le leggi che regolano l'universo, ... di rifiutare l'insegnamento calato dall'alto. Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva accettazione della fede..” (Margherita Hack)
L’arpia creatura mostruosa dal volto di donna e corpo di rapace, personifica la morte dell’anima.
Il sonno della ragione genera mostri (2018) olio su tela, 100x120 cm
Falso caravaggesco (orrore)(2017) olio su tela, 100x120 cm
Giuditta e Oloferne (Particolare della decapitazione) copia tratta dall’omonimo quadro di Caravaggio.
E’ l‘urlo della mia coscienza contro ogni forma di violenza e di morte.